Prima di utilizzare la pedana vibrante è altamente consigliato eseguire una serie di esercizi per scaldare i muscoli ed evitare crampi o stiramenti.
Allenarsi è una disciplina, e come tale richiede un metodo. Eseguire una serie di esercizi in modo ripetitivo e continuato, ad esempio, porta a sovraccaricare un certo gruppo di muscoli, aumentandone di conseguenza la rigidità. Se poi consideriamo che spesso si eseguono le sequenze senza assumere la postura corretta la conseguenza non tarderà a farsi sentire: dolori alle braccia, alle gambe, ecc. Come evitare tutto questo? Ecco alcune semplici regole per fare stretching in modo sano e corretto.
Pensiamo al nostro corpo come ad un vero e proprio apparato locomotore: per muoversi con precisione necessita di manutenzione continua e di ricevere ciò di cui ha bisogno.
In cosa consiste la nostra manutenzione? Perseverare con un sano allenamento in modo che questo apparato mantenga la muscolatura elastica e flessibile, così come per i tendini e i legamenti.
Un esempio di tanta elasticità sono i bambini, è risaputo che per loro è naturale contorcersi e flettersi. Non hanno limiti nei movimenti, basti pensare a quando si portano il piedino alla bocca senza fare alcuna fatica o quando divaricano le gambe o flettono la schiena con assoluta naturalezza.
Ebbene, per loro è naturale, i loro arti non hanno limiti, non hanno raggiunto la struttura definita che abbiamo da adulti, nè possiedono quella conformazione della colonna che dà stabilità e allo stesso tempo coscienza dei propri limiti; anche perchè non hanno ancora affrontato un allenamento che stimoli la muscolatura.
Sottoporre un muscolo ad uno sforzo crea immancabilmente delle piccole lacerazioni della fibra, quasi microscopiche, ma necessarie per permettere che il tessuto muscolare si rigeneri e acquisti volume.
Maggiore è lo sforzo, più significativa è la lacerazione, questo è il principio che sta alla base dell’ipertrofia: sollevare sempre più peso perchè il muscolo si laceri maggiormente, per poi lasciare che si rilassi permettendo che si rigeneri ma con una massa muscolare decisamente superiore rispetto a prima.
Il processo di rigenerazione muscolare, che segue un iter naturale, è una conseguenza tipica, che avviene dopo essersi sottoposti ad un qualsiasi sforzo, anche se non implica sempre una lacerazione.
Pensate ad un banale episodio che ci può capitare nella vita di tutti i giorni, come quando corriamo per prendere l’autobus perchè siamo in ritardo.
La corsa può provocare una minima lacerazione ma è grazie all’effetto della glutammina, amminoacido già prodotto dall’organismo che stimola la formazione di tessuto cicatrizzante, la lacerazione si rigenera più o meno velocemente e con una certa rigidità, a seconda dell’intensità dello sforzo sofferto.
Per mitigare questa rigidità non possiamo fare altro che allenarci e fare del buon stretching, mantenendo così una muscolatura elastica.
Ma dobbiamo avere sempre un obiettivo o meglio concentrare lo stretching sulla zona stimolata, una volta eseguita la serie di esercizi che ci siamo prefissati.
Basteranno pochi minuti ma daranno risultati concreti, anche se non si tratterà di un effetto immediato.
Se sarai costante imparerai a riscaldarti in soli 15 minuti.
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